Adeguati assetti

Ufficio Acquisti e riflessi sulla tesoreria

Il periodo del post pandemia da Covid-19, lo straordinario blocco del canale di Suez ed i conflitti in essere hanno generato diverse preoccupazioni nell’ambito della continuità nella propria supply chain dei flussi di merci, materie prime e semilavorati in particolare dall’estremo oriente.

Le aziende, anche di fronte ai cospicui portafoglio ordini nel frattempo accumulati ed onde evitare di trovarsi in una potenziale situazione di sotto scorta di componenti critici, hanno a loro volta optato di inoltrare ordini esuberanti in rapporto a quanto inizialmente suggerito dal MRP (material requirements planning).

Questo comportamento è suscettibile di generare il c.d. overstock che, a seconda delle condizioni di pagamento pattuite con il fornitore, genera a sua volta un maggiore fabbisogno di cassa destinato ad essere “immobilizzato” in scorte.

Aggiungiamo che l’attuale orientamento di BCE, FED e BoE appare assai determinato nel combattere l’inflazione presente nelle nostre economie.

La concomitanza di questi due aspetti fa si che in capo all’azienda si debba necessariamente individuare le fonti finanziarie atte a supportare questo maggiore indebitamento e dall’altra parte valutare l’entità del maggiore costo finanziario. A puro titolo esemplificativo si segnala che il tasso EURIBOR (www.euribor-rates.eu) è passato dal -0,546% (04/01/21) al +2,849% (03/03/23)

Il tutto si traduce nell’esigenza di rivedere i propri flussi finanziari prospettici per almeno i successivi 6-12 mesi.

Un adeguato assetto si traduce quindi nella necessità di disporre di un efficace sistema interno che permetta ai singoli facenti funzione di valutare concretamente e successivamente decidere di concerto.